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Qual è il futuro delle green car in Europa?

Di Elena Vergine 11 Maggio 2022

Cosa sono le green car?

Le cosiddette “auto verdi”, conosciute anche come auto ecologiche o veicoli puliti, sono considerate addirittura più sostenibili di quelle che funzionano a benzina o diesel. Sono infatti alimentate da carburante alternativo o elettricità.

I diversi tipi di green car

Le auto ecologiche sono disponibili in diverse forme e dimensioni, e comprendono auto elettriche a batteria, ibride elettriche plug-in, ibride elettriche e biodiesel. Altri tipi meno conosciuti di green car sono i veicoli a idrogeno e a celle a combustibile, le auto solari, i veicoli diesel puliti e i veicoli ad aria compressa, per citarne alcuni. Di seguito vi raccontiamo i principali tipi di auto verdi in modo più dettagliato:

Veicoli elettrici a batteria (BEV): sono alimentati esclusivamente dall’elettricità, proveniente dalla batteria del veicolo. Tendono ad avere una potenza maggiore rispetto ai veicoli elettrici ibridi e agli ibridi plug-in.

Veicoli elettrici ibridi plug-in (PHEV): hanno un serbatoio di gas e una porta di ricarica, pertanto funzionano a carburante se la batteria si scarica o a elettricità se il carburante si esaurisce. Tendono ad avere batterie più grandi e motori elettrici più potenti degli ibridi.

Veicoli elettrici ibridi (HEV): la forma più comune di HEV è l’auto elettrica ibrida, ma esistono anche camion, autobus, barche e aerei elettrici ibridi. In questi veicoli è il carburante a generare la potenza, ma c’è anche un motore elettrico che può assistere il motore alimentato a carburante.

Auto a biodiesel: non troppo dissimile dai veicoli alimentati a diesel, questo tipo di auto verde ha molti vantaggi in termini di efficienza energetica e carburante. Il biodiesel è prodotto dall’uomo, il che lo rende molto più facile da produrre e molto meno dannoso per l’ambiente.

I vantaggi delle auto verdi

Quando si parla di green car è l’ambiente a beneficiarne di più. I principali vantaggi sono:

  • Riduzione delle emissioni di CO2
  • Meno inquinamento acustico
  • Migliore qualità dell’aria
  • Uso più sostenibile
  • Effetto a catena della riduzione della domanda di combustibili fossili e aumento della richiesta delle energie rinnovabili

 Tuttavia, anche il proprietario di un’auto verde ha dei vantaggi, che includono:

  • Costi di gestione e manutenzione più bassi
  • Ricarica anche da casa, facile e veloce
  • Un’esperienza di guida più tranquilla e rilassante

 Per maggiori informazioni, consultate il nostro articolo dedicato all’Eco-driving per scoprire come far viaggiare la flotta nel rispetto dell’ambiente.

Flotta di veicoli commerciali per tipo di carburante in Europa

Veicoli commerciali leggeri

Secondo ACEA[2], l’Associazione europea dei produttori automobilistici (European Automobile Manufacturers’ Association), i veicoli commerciali leggeri in Europa sono alimentati nel seguente modo:

  • Diesel: 91,2%
  • Benzina: 6,2%
  • GPL (gas di petrolio liquefatto): 0,8%
  • Gas naturale: 0,6%
  • Elettrici a batteria: 0,4%
  • Ibridi plug-in: 0,01%
  • Veicoli elettrici ibridi: 0,06%

L’Italia è ancora lontana dall’uso prevalente di auto eco; infatti, il 91,2% dei veicoli sono diesel e il 5% funzionano a benzina, mentre solo lo 0,1% sono elettrici.

Dal report ACEA, è interessante notare che il 91,2% della flotta di furgoni dell’UE funziona a diesel e solo lo 0,4% è elettrica, il che significa che i veicoli commerciali leggeri alimentati a diesel sono ancora predominanti in tutti i Paesi dell’UE (esclusa la Grecia).

Le vendite di autovetture ad alimentazione alternativa sono aumentate negli ultimi anni, ciononostante esse costituiscono solo il 5,3% dell’intera flotta dell’UE. Altre auto verdi come i veicoli elettrici a batteria e gli ibridi plug-in costituiscono lo 0,5% e lo 0,6% del totale, e l’1,2% di tutte le auto nell’Unione Europea sono ibride elettriche.

Veicoli commerciali medi e pesanti

Secondo ACEA, i veicoli commerciali medi e pesanti in Europa sono alimentati nel modo seguente:

  • Diesel: 96,3%
  • Benzina: 0,7%
  • Gas naturale: 0,5%
  • Elettrici a batteria: 0,24%
  • GPL (gas di petrolio liquefatto): 0,1%
  • Veicoli elettrici ibridi: 0,02%
  • Ibridi plug-in: 0%

Solo lo 0,24% dei camion sulle strade dell’UE produce emissioni zero, una tendenza che risulta però in aumento rispetto allo 0,04% del 2019.

In Italia la situazione si presenta così: il 98,2% dei veicoli commerciali medi e pesanti usano il diesel, lo 0,4% la benzina e lo 0,7% sono elettrici.

Autobus

Secondo ACEA, gli autobus in Europa sono alimentati come di seguito:

  • Diesel: 93,5%
  • Gas naturale: 3,5%
  • Veicoli elettrici ibridi: 1,4%
  • Elettrici a batteria: 0,9%
  • Benzina: 0,2%
  • GPL (gas di petrolio liquefatto): 0,1%
  • Ibridi plug-in: 0,03%

Anche se nel complesso, il 93,5% degli autobus nell’UE funziona a diesel, alcuni Paesi sono all’avanguardia nell’uso di autobus elettrici. Per esempio, la flotta dei Paesi Bassi è composta dal 12,4% di autobus elettrici e la percentuale del Lussemburgo si attesta al 6,6%.

In Italia emergono i seguenti dati: il 93,7% degli autobus funzionano a diesel, lo 0,4% a benzina, mentre lo 0,5% sono elettrici e lo 0,1% ibridi elettrici.

Obiettivi di emissioni per il 2020-2024

L’Unione Europea si è prefissata l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030. Alcuni settori non sono inclusi nel sistema per lo scambio di quote di emissione dell’UE e sono quindi obbligati a raggiungere una riduzione del 30% rispetto ai livelli del 2005 entro il 2030.[3]

Le norme obbligatorie sulle emissioni di CO2 per i nuovi veicoli hanno dimostrato di avere successo nel frenare queste emissioni dannose, ma attualmente esse si applicano solo alle automobili e ai furgoni in Europa. Anche i veicoli pesanti (oltre alle automobili e ai furgoni) producono grandi quantità di gas serra. L’UE è l’unico mercato di veicoli su larga scala al mondo che non impone standard di emissioni di CO2 ai veicoli pesanti.[4]

Si stima che le emissioni di CO2 diminuirebbero del 14% ogni anno entro il 2030 se le misure attuate per la loro riduzione includessero linee guida obbligatorie per le emissioni di CO2 per automobili e furgoni. Ci sarebbe anche bisogno regole simili anche per i veicoli pesanti che richiedono un tasso di riduzione di CO2 annuale del 3% a partire dal 2020 e l’aggiunta di 20 centesimi in più al litro sulle tasse sul carburante in tutti gli Stati membri dell’UE. Ciò prende in considerazione i livelli del 2005, con il raggiungimento di uno standard di emissioni di anidride carbonica equivalente a 78 g/km entro il 2025 per le automobili come misurato sul NEDC (Nuovo ciclo di guida europeo), ovvero il 3,9% di riduzione annuale di CO2.

Di conseguenza, il risultato equivarrebbe a circa la metà della riduzione richiesta (30%) per il settore dei trasporti entro il 2030. Se lo standard di CO2 del 2025 per le nuove auto fosse specificato a 68 g/km (circa il 6,8% di riduzione annuale di CO2), il settore dei trasporti potrebbe assistere a una riduzione complessiva del 22% delle emissioni annuali di CO2 entro il 2030. Anche se questo si avvicinerebbe di più all’obiettivo del 30% dell’UE, non sarebbe ancora sufficiente, pertanto dovranno essere attuate altre misure come l’utilizzo di treni piuttosto che di auto.[5]

Revisione del regolamento (UE) 2019/631

Il 14 luglio 2021 è stata presentata una proposta dalla Commissione per rivedere questo regolamento UE determinando i criteri di prestazione delle emissioni di CO2 per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri, come parte del piano “Fit for 55”. Gli obiettivi principali di questa proposta includono:

Raggiungimento degli obiettivi climatici dell’UE 2030 e 2050 riducendo le emissioni di CO2 prodotte da furgoni e automobili.

  • Benefici per i cittadini, come una migliore qualità dell’aria, un minor costo di proprietà del veicolo e risparmio energetico, derivanti da una maggiore circolazione di veicoli a emissioni zero.
  • Promozione dell’innovazione nelle tecnologie a emissioni zero, rafforzamento della leadership tecnologica dei produttori e fornitori dell’UE e creazione di occupazione nel settore.

La proposta apporta modifiche al regolamento (UE) 2019/631 stabilendo norme più ambiziose per ridurre le emissioni di CO2 prodotte dalle nuove automobili e dai furgoni. Ogni nuova autovettura immatricolata nell’UE dovrebbe produrre il 55% in meno di emissioni e i nuovi furgoni dovrebbero produrre il 50% in meno rispetto agli obiettivi del 2021. Entro il 2035, le emissioni di CO2 delle nuove autovetture e furgoni dovrebbero essere ridotte del 100% e quindi tutti i nuovi veicoli sarebbero completamente verdi con emissioni zero.

La Commissione dovrebbe riferire sullo stato del piano a emissioni zero ogni due anni, mentre è prevista una revisione sull’efficacia e l’impatto nel 2028.[6]

Sanzioni per le emissioni in eccesso

Le autovetture e i furgoni rientrano nella categoria dei veicoli commerciali leggeri e contribuiscono rispettivamente al 12% e al 2,5% circa della quantità totale di biossido di carbonio (il principale gas a effetto serra) prodotto nell’UE.

Il 1° gennaio 2020 è stato introdotto il regolamento (UE) 2019/631 con il compito di determinare gli standard di prestazione delle emissioni di CO2 per i veicoli commerciali leggeri. Gli obiettivi di emissione di CO2 per le flotte dell’UE sono stati fissati per il 2020, 2025 e 2030 ed è stato messo in atto un piano per promuovere le auto verdi, cioè a zero e basse emissioni.[7]

 Con questi criteri rigorosi in atto, i produttori di veicoli vanno incontro a sanzioni per ogni veicolo immatricolato in un anno se l’obiettivo di emissione fissato viene superato in quel determinato anno. La multa ammonta a 95€ per ogni g/km che ha superato l’obiettivo.[8]

Qual è il futuro delle green car?

Come con la maggior parte delle nuove tecnologie ci sono sempre sfide da affrontare, e le auto verdi non fanno certo eccezione. Gli ostacoli che si potrebbero presentare includono:

  • Mancanza di stazioni di ricarica
  • Tempi di ricarica lunghi
  • Costi iniziali elevati
  • Effetti sulla rete
  • Spesso non è possibile intraprendere viaggi a lunga distanza

Nel complesso, il futuro delle auto verdi sembra positivo e man mano che più persone si affidano a veicoli puliti emergeranno più benefici, come costi più bassi delle batterie che equivalgono a prezzi più bassi dei veicoli e interessanti incentivi statali. Con il passare del tempo e l’aumento degli sforzi nella lotta contro il cambiamento climatico e una maggiore presa di coscienza degli effetti da parte delle persone, la domanda di green car crescerà sicuramente e il futuro dei trasporti cambierà gradualmente, in meglio.

Scoprite come una soluzione di localizzazione della flotta può aiutare a ridurre le emissioni

[2] https://www.acea.auto/files/ACEA-report-vehicles-in-use-europe-2022.pdf

[3] https://ec.europa.eu/clima/eu-action/climate-strategies-targets/2030-climate-energy-framework_en

[4] https://ec.europa.eu/transport/sites/transport/files/themes/strategies/news/doc/2016-07-20-decarbonisation/com%282016%29501_en.pdf     

[5] https://theicct.org/sites/default/files/publications/ICCT_EU-CO2-stds_2020-30_brief_nov2016.pdf

[6] https://www.europarl.europa.eu/legislative-train/theme-a-european-green-deal/file-co2-emission-standards-for-cars-and-vans-post-euro6vi-emission-standards

[7] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32019R0631

[8] https://ec.europa.eu/clima/eu-action/transport-emissions/road-transport-reducing-co2-emissions-vehicles/co2-emission-performance-standards-cars-and-vans_it


Elena Vergine

Elena è Marketing Specialist per Verizon Connect Italia e Intl. Supervisor del team dei Marketing Specialists in Verizon Connect. Dopo oltre tre anni di esperienza in campo editoriale e più di 6 anni nel Marketing e nella Comunicazione, Elena crede fortemente nel valore dei contenuti.


Etichette: Controllo dei consumi, Controllo dei costi, Sicurezza, Posizione e percorsi, Normative, Gestione del business

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